“Lui è il classico uomo tutto ‘sesso-droga e rock’n’roll’? Non è un sbandato è solo che non ha ancora trovato la donna giusta, quella che gli fa mettere ‘la testa a posto’. Con me lui sarà diverso!”
“Lui vive più storie contemporaneamente, compresa quella con Te? Non è un donnaiolo… è che fino ad oggi ha incontrato solo donne leggere e prive di valore, che non lo sapevano capire. Con me lui sarà diverso!”
“Lui spende soldi irresponsabilmente ed è pieno di debiti?Poverino deve pur svagarsi. E’ che tutto costa tanto e lo pagano poco. Lo aiuterò a saldare i creditori e ad essere più responsabile. Con me lui sarà diverso!”
“Lui detiene il primato di tutti i più dannosi vizi? E’ solo per compensare il vuoto che ha dentro. Con me lui sarà diverso!”
“Con me lui sarà diverso” è il mantra che recitiamo a noi stesse per giustificare… l’ingiustificabile.
Carissimi Amici, Carissime Amiche, per rispondere alle Vostre innumerevoli email, pervenutemi a seguito dell’intervista con l’Amica – Dott.ssa Viviana Morelli – dal titolo “L’amore con istinto o razionalità?”, pubblicata nella nostra rubrica “Legge di attrazione”, oggi affrontiamo una caratteristica femminile che più o meno coinvolge tutte noi, anzi, oso dire che nessuna ne è totalmente immune: la sindrome della crocerossina.
Un sentimento dolce e forte al tempo stesso, che all’inizio di una storia è molto motivante e, ammettiamolo,autogratificante. Peccato che a lungo andare ne manifesti il reale potere logorante.
“Con me lui sarà diverso”, implica il recondito e malcelato obiettivo di volere cambiare una persona… Siamo sicure di essere nel giusto? Seppure animate dal migliore dei sentimenti, dobbiamo prendere atto che non amiamo e non rispettiamo colui che, ritenendo di amare, diviene la proiezione dei nostri desideri. (vedi articolo “Innamorata di te o dell’idea di te”, pubblicato in Legge di Attrazione). Desideri che, se non esauditi, ci inducono alla frustrante considerazione “è un bastardo che non mi ama”. In effetti che tale uomo ne detenga tutte le caratteristiche –del bastardo- non è una novità, l’abbiamo conosciuto e per qualche motivo ne siamo rimaste affascinate… ma, ora, che abbiamo ben compreso non essere il tipo di persona che desideriamo al nostro fianco, perché ci ostiniamo nel volerlo “redimere” a tutti i costi anziché lasciarlo al suo destino? Perché inseguire un uomo ed un rapporto che mostrano chiaramente i segnali di rivelarsi, nella più rosea delle ipotesi, inappaganti, ma con alto potenziale di lacerazione sino all’autodistruzione?
Credo che amare significhi accettare l’altro per quello che è. Purtroppo la tendenza è, viceversa, scambiare per amore i prodromi, ossia l’attrazione e l’innamoramento. Un atteggiamento mentale che, più o meno consciamente, ma con superficialità ed incoerenza, esprime “ti amo, ma… per amore mio, devi cambiare”!! Perdonatemi se non mi esimo dall’esprimere un’opinione con annessa una domanda provocatoria: “pretenziosa la Signora, ma con quale diritto si arroga tale richiesta?”.
Ben diverso, legittimo e costruttivo è instaurare, in fase conoscitiva, un dialogo amorevole, scevro da accuse personali – nel caso, rivolte esclusivamente ai comportamenti- concentrato sulla compenetrazione delle diversità individuali, orientato alla sintonia di coppia, quella coppia che desideriamo essere in divenire.
A tale proposito, nell’intervista allegata, la Dott.ssa Viviana Morelli, ci illustra la dinamica di questo atteggiamento definito“Sindrome della crocerossina”.
Daniela Cavallini