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Mancanza di amorevoli attenzioni: sofferta da lei, sottovalutata da lui

Mancanza di amorevoli attenzioni: sofferta da lei, sottovalutata da lui.

 

 

Carissimi Amici e carissime Amiche, la mia casella di posta elettronica è giunta al collasso per le vostre numerosissime richieste di consigli. Il tema dell’amore è quello che manifesta maggiore ed incessante necessità di approfondimento, coinvolge donne e uomini di tutte le età, dall’adolescenza alla maturità, democraticamente, senza distinzione di classe sociale.

Grazie di cuore per l’attenzione e la fiducia che mi manifestate, ne traggo grande stimolo per offrirvi sempre il meglio di me, attraverso la trattazione di argomenti che sono felice di constatare, esortano riflessioni atte al benessere interiore.

La legge di attrazione afferma che con i nostri pensieri creiamo la nostra realtà e rafforziamo le nostre credenze, attraendo eventi e persone coerentemente in risonanza con il nostro stato d’animo. E’ tuttavia utile ricordare che le nostre credenze, hanno origine da “somministrazioni esterne”, ovvero da parte delle figure genitoriali e di riferimento a partire dalla vita intrauterina e, conseguentemente, influenzano i nostri “nuovi” pensieri. Un processo ben delineato da E. Bern nella trattazione del copione della vita.

Tutti noi, durante la nostra crescita, assimiliamo e consolidiamo le credenze dell’ambiente circostante e, queste, nel bene e/o nel male condizionano i nostri pensieri, i nostri valori… la nostra vita.

Fra le nostre credenze, siano esse attribuibili ad inculcamento o derivanti da nostri pensieri, formulati autonomamente, seppure in relazione all’imprinting ricevuto, quella a maggiore rischio condizionamento riguarda la percezione del nostro valore personale: esso costituisce il coefficiente dell’ autostima. Dall’autostima deriva il livello dei limitiche ci autoponiamo, pertanto esso è il modulatore della nostra audacia o codardia, ossia gli artefici dei nostri risultati in ogni sfera della vita.

Mi sembra di sentirvi: Daniela, non dovevamo parlare delle delusioni che interpretiamo imputabili al disamore? Certo che sì! E, Il preambolo non è casuale.

Una persona con scarsa autostima è convinta di valere e meritare “poco” in assoluto e, pertanto, considera l’amore alla stregua di qualcosa a lei negato perché si ritiene essa stessa… “poco”. Non si reputa all’altezza della considerazione della persona desiderata. Soffre, implode frustrazione ed esplode rabbia. Nell’esplosione riscontra spesso la conferma della negazione dell’ambìto amore e, questo, per qualche minuto sortisce l’effetto anestetico “dell’avere ragione…”.

Per ricevere amore è essenziale amare noi stessi, nella convinzione che l’amore è un diritto Universale, a prescindere dalla forma in cui si rappresenta. Credere di meritare amore e attenzioni esorta in noi uno stato d’animo attraente.Nulla respinge l’amore come la convinzione di non esserne degni.

Oggi, sono nuovamente con me la Dott.ssa Viviana Morelli e il Dott. Nicola Ghezzani, che ringrazio per la loro gentile disponibilità ad affrontare uno degli aspetti che, più di altri, è causa di delusioni e lamentele: la mancanza di amorevoli attenzioni da parte del partner, spesso confusa con la mancanza d’amore. Una problematica di coppia prevalentemente sofferta da “lei” e sottovalutata da “lui”. Stimolante il confronto fra i due noti Psicoterapeuti, sia dal punto di vista clinico che personale.

 

-Daniela Cavallini-

 

DI SEGUITO L'INTERVISTA:

 

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