
Memorie liquide
di Roberta Carnevali
La tua voce è
acqua
che spiaggia sulle orecchie mie
arse dal sole
mai sazie d'inganno di questa implacabile sete
che solo moltiplica
il sale
di tutto il tuo mare.
L'inchiostro di te
sporca la memoria ma
bianca
la tua luce
fende il buio dei miei occhi:
stanze oscure.
Pungente acceca
come riflessi estivi
tagliente beffa
ai neri inverni miei.
Il tuo corpo
si scioglie
alla deriva
nella nebbia del mio pianto.
Superstite il ricordo
di onde calde di respiri senza muro:
ossigeno,
in abitudini di apnea.
Il tuo viso
specchio infranto
mare esploso
in schegge d'onda in faccia al cielo.
Il suono blu delle tue note è
schianto d'acqua:
s'infrange
rimbomba
nell'eco dei miei giorni:
stanze vuote.